Michael J Fox ha annunciato l’arrivo del nuovo progetto Future Boy, un ritorno al passato per l’attore dell’iconica saga partorita dal genio di Robert Zemeckis.
Nei ridenti anni ’80, periodo florido a livello economico e sociale per tutto l’occidente, il mondo era ottimista e questo si rifletteva anche nelle grosse produzioni cinematografiche. Molte delle saghe nate e prosperate in quel periodo offrivano trame e personaggi positivi e scanzonati, visioni del futuro che non erano necessariamente distopiche, un qualcosa che al giorno d’oggi sembra impossibile.

In un tale contesto di positivismo e fiducia nel progresso, Ritorno al Futuro rappresenta in un certo senso il vessillo di quel periodo storico, offrendo uno spaccato della società dell’epoca ma anche un manifesto di quali fossero le ambizioni per il futuro, quali le speranze riguardo l’evoluzione tecnologica in favore della prosperità della società tutta (specialmente nel secondo capitolo).
Non è un caso che la saga sia diventata iconica e che ancora oggi sia un must per tutti coloro che amano la fantascienza e per coloro che amano semplicemente il cinema. Ritorno al Futuro è una delle opere più citate (lo troviamo anche all’interno di Stranger Things, tanto per fare un esempio noto a tutti).
Ma tutto quel periodo è rimasto in qualche modo nella mente di chi produce oggi e non solo per un trend di mercato che spinge a puntare sulla nostalgia per attrarre pubblico, anche e soprattutto perché quegli anni fanno tornare in mente delle vybes che oggi sembrano perse, una spensieratezza e una fiducia nei confronti dell’avvenire che oggi sembrano quasi utopici.
Il ritorno al futuro di Michael J Fox: in cosa consiste Future Boy
Fortunato e al contempo sfortunato protagonista di quella saga e della Hollywood di quel periodo è stato Michael J Fox. L’attore che interpretava Marti McFly era il Timothée Chalamet degli anni ’80, il giovane prodigio in grado di attirare il pubblico con la sua sola presenza e l’attore più richiesto del periodo.

Grazie al successo di Ritorno al Futuro Michael aveva un futuro brillante davanti, ma proprio all’apice della sua carriera, nel 1991, gli fu diagnosticata una forma grave di Parkinson giovanile che cominciò a limitarlo nel lavoro e lo costrinse al ritiro definitivo dalle scene nel 2000.
La sfortuna occorsa all’attore americano non ci ha solo privato di un possibile sequel o trilogia bis del capolavoro degli anni ’80 (del quale comunque Zemeckis non voleva sentire parlare) che oggi avrebbe sbancato ai botteghini, ma di un brillante protagonista del mondo cinematografico.
Tuttavia non ha bloccato il suo estro creativo, espresso attraverso la pubblicazione di diversi libri, alcuni dei quali autobiografici. Future Boy è il suo quinto libro, ancora una volta una autobiografia, questa volta scritta in collaborazione con Nelle Fortenberry. Il libro, nelle librerie a partire dal prossimo autunno, si concentra sul periodo in cui la sua carriera è esplosa: il 1985.
Fox ripercorre i giorni di quell’anno che lo trasformò da giovane attore promettente a icona del cinema mondiale, prima grazie al ruolo in Casa Keaton e successivamente con l’uscita nelle sale del primo capitolo di Ritorno al Futuro.