Bonus casalinghe a chi non può permettersi la baby sitter: i soldi fanno comodo ma è un incentivo a non lavorare?

Un bonus dedicato alle donne che restano a casa ma non possono permettersi una babysitter. Una forma di welfare per chi l’ha proposta che però ha trovato forti critiche dalle opposizioni.

Le donne che hanno deciso per un periodo della loro vita di restare a casa e occuparsi del lavoro familiare potrebbero avere la possibili di accedere ad un bonus babysitter destinato a chi, pur essendo casalinga, ha bisogno di una mano con i bambini ma non può permettersi di pagare un aiuto extra. Una forma di welfare per chi ne ha davvero bisogno secondo Alessandra Bianca (FdI) assessora al Turismo e allo Sporti di Genova, ma anche politica fortemente critica da Silvia Salis, ex martellista e ora candidata (PD e MS5) alle prossime elezioni comunali.

casalinga che pulisce cucina e grafica bonus
Bonus casalinghe a chi non può permettersi la baby sitter: i soldi fanno comodo ma è un incentivo a non lavorare? -artistrada.it

L’obiettivo stando alle parole della coalizione di destra, che sostiene il candidato e sindaco uscente Pietro Piciocchi, è quello di dare alle donne libertà di scelta: “se vogliono dedicarsi per un periodo interamente alla famiglia devono avere il diritto di farlo senza far mancare nulla al proprio bambino”.

Con queste parole Alessandra Bianchi spiega la proposta del cosiddetto voucher casalinghe, un bonus inserito nel programma elettore di Piciocchi e da attuare in caso di vittoria per cittadine del comune di Genova che avranno così la possibilità di ottenere un aiuto economico da destinare all’assunzione di una babysitter. “Oggi giorno conciliare lavoro e maternità non è affatto semplice e gli strumenti che vanno in aiuto delle donne che vogliono essere madri ma non possono permettersi la babysitter, è solo buon senso“.

Voucher casalinghe, “non è un incentivo a restare a casa”

Silvia Salis ha fortemente criticato questa misura, definendola come un incentivo per le donne a restare a casa ed occuparsi solo di figli e famiglia: “L’obiettivo deve essere sviluppare il lavoro femminile, partendo da un sistema che levi dalle spalle delle donne il carico sociale. È una grande emergenza e va affrontata seriamente, non con slogan da anni ’50“.

donna che gioca con un bambino
Voucher casalinghe, “non è un incentivo a restare a casa” -artistrada.it

Non si è fatta attendere la risposta a Salis, con il centrodestra che resta compatto sulla linea. “La misura -aggiunge Marta Pastanella, candidata di Vince Genova- è pensata per fornire un aiuto temporaneo, una tutela welfare e non un incentivo per restare a casa“.

Voucher madri casalinghe che comunque è ancora in fase di definizione per cui il condizionale è d’obbligo. Si tratta di una misura che impiegherebbe non poche risorse, “importante” sottolineano dalla coalizione di destra, e per la quale si sta prendendo tempo per la definizione completa. Misura, insomma, che è inserita nel programma del candidato ma che è ancora tutta in divenire.

Gestione cookie